Brescia studia come diminuire il traffico: solo 5 scuole (su 186) rimborsano gli insegnanti che si spostano in bici #finsubitoagevolazioni

La giunta dei sindaci, strumento dormiente per anni e rianimato dalla sindaca Castelletti, sarà essenziale per condividere con i comuni dell’hinterland le future strategie di mobilità sostenibile. I bus di Brescia Mobilità servono oggi già 14 comuni (da Caino a Castelmella) per una spesa di 8,5 milioni annui coperta dal comune capoluogo (un unicum in Italia) ma servirebbero più fondi statali e regionali per potenziare le corse esistenti e magari prevederne delle nuove (la linea 17 se arrivasse fino a Fenili Belasi di Capriano, come chiesto in passato dai sindaci, intercetterebbe un pendolarismo importante). Ma sono molteplici i campi d’azione futura. In città i singoli mobility manager (presenti in 75 aziende con più di 100 dipendenti) dovranno dare il loro contributo, così come i 91 colleghi degli istituti scolastici. L’utilizzo di autovetture in condivisione (car pooling) è solo agli albori. E fa un po’ specie che ad oggi «nessun istituto scolastico ha attivato, presso l’ente gestore, convenzioni a tariffe agevolate oppure previsto l’erogazione di contributi economici per l’acquisto di titoli di viaggio o abbonamenti al trasporto pubblico urbano» si legge nel documento. E solo 5 plessi scolastici (su 186) prevedono rimborsi chilometrici per i dipendenti ciclisti. Una sola scuola utilizza il bike sharing e nessuna ha implementato iniziative di bike to work favorendo l’acquisto di biciclette o monopattini. Eppure si sa, la miglior lezione per i bambini, arriva dall’esempio virtuoso dei grandi. Per questo la Loggia intende progettare e implementare un modello di mobility management scolastico in tre fasi: sensibilizzazione, formazione, progettazione.

P.Gor. 

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