Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Abruzzo
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Chieti
Emilia Romagna aste
Firenze aste
Italia aste
L'Aquila
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Zes agevolazioni
   


Il terremoto si sta abbattendo dall’alba di oggi, 7 maggio, su Genova, Spezia e la Liguria intera. E stando alle forze in campo schierate dalla Guardia di Finanza, sta facendo crollare un intero sistema: da una parte favori per aziende e imprenditori, dall’altra il ritorno in denaro sonante.

Solo che per i pm genovesi, per il gip e per il nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle non si tratta di normali finanziamenti, ma di reati. Di mazzette. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, al tramonto del suo secondo mandato finisce ai domiciliari. Per l’accusa ha ricevuto 74mila e 100 cash, oltre a varie promesse di finanziamenti.

Stessa sorte per l’uomo che ha tenuto in mano il porto per decenni e che per l’accusa ha aperto il portafoglio, l’imprenditore conessionario di grandi terminal portuali Aldo Spinelli, noto in Italia anche per essere stato presidente di Genoa e Livorno.

Finisce direttamente in carcere, invece, l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, che oggi è amministratore delegato del colosso delle multiutility Iren. Lo stesso presidente della Regione Liguria, sospeso dal suo incarico in base alla legge Severino, oggi era atteso a Ventimiglia: avrebbe dovuto incontrare Flavio Briatore in occasione dell’apertura di un Twiga in riviera, uno di quegli eventi che hanno contraddistinto la Liguria del glamour e dei tappeti rossi emblemi del decennio totiano.

Niente di tutto questo: il presidente della Regione, insieme agli altri arrestati, dall’albergo di Sanremo è stato portato a casa sua a Genova, per poi spostarsi alla caserma della Gdf di Lungomare Canepa: ai cronisti ha soltanto detto “Siamo tranquillissimi”.

Nella doppia maxi indagine che si snoda fra Genova e La Spezia – nel levante ligure al centro degli accertamenti ci sono il braccio destro di Toti e suo capo di gabinetto, Matteo Cozzani, e in questo filone le accuse riguardano anche corruzione elettorale e il voto di scambio con esponenti di Cosa Nostra – alcune mosse che hanno caratterizzato la politica “totiana” degli ultimi anni. I sequestri preventivi, per ora, ammontano a 570mila euro.

La proroga del Terminal Rinfuse

A partire dalla proroga trentennale della concessione affidata a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse, nel dicembre 2021, una delle banchine strategiche del porto di Genova. Sia dentro Palazzo San Giorgio – sede storica dell’Autorità Portuale di Genova – che negli ambienti dei terminalisti, in quei giorni molti si chiedono come sia stato possibile affidare una concessione per un periodo così lungo ad un operatore che negli ultimi anni non può vantare numeri eccezionali, anzi. Specie nel settore ro-ro, ossia (roll on- roll off) le merci caricate sui pianali di camion e tir. Cinque giorni dopo il rinnovo del Terminal Rinfuse, da quattro società di Spinelli partono bonifici per complessivi 40 mila euro per il Comitato Giovanni Toti Liguria.

Le colonie di Celle Ligure

Altro “regalo” a Spinelli, secondo l’accusa, sono le Colonie Bergamasche di Celle Ligure. Un complesso collocato in una delle zone più belle ed esclusive della Liguria, con caseggiati immersi in un bosco e vista mare, più spiaggetta privata aldilà dell’Aurelia. Da un paio d’anni sono in corso i lavori di un’operazione immobiliare da cento milioni di euro. Soldi con cui la società Punta dell’Olmo degli imprenditori padre e figlio Aldo e Roberto Spinelli (quest’ultimo colpito da misura interdittiva), cerca di realizzare una cittadella di super lusso con molti appartamenti per i pochi che potranno permetterseli e una struttura turistico ricettiva. Per far tutto questo, serviva mettere le mani sulla spiaggia. Operazione, dice sempre la Procura, perfettamente riuscita.

Il supermercato Esselunga

Sbarcato a Genova superate infinite battaglie raccontate anche nel libro “Falce e carrello” del fondatore Bernardo Caprotti, dopo aver aperto un primo supermercato nel quartiere di Albaro Esselunga è oggi presente anche a due passi dai terminal, nel quartiere di San Benigno. Per arrivare ai cantieri (dove ci sono stati anche due incidenti) e all’inaugurazione di un anno fa, per gli inquirenti sono state seguite “scorciatoie”, usando un termine gentile. E non solo per il punto vendita di Genova, pure per quello di Savona.

La nascita dell’indagine

L’inchiesta deflagrata oggi ha un suo retroscena più di 4 anni fa. E’ il 22 gennaio del 2020, un paio di mesi prima dell’inizio dell’incubo Covid: la Fondazione Change che fa capo al governatore della Liguria Giovanni Toti finisce nel mirino di Bankitalia per alcuni finanziamenti che, secondo i funzionari dell’Uif (Unità di informazione finanziaria) avevano le caratteristiche per diventare Sos, ovvero “Segnalazioni di operazioni sospette”. In automatico mettono in moto accertamenti da parte della guardia di finanza e indagini della procura competente. Ma la vera svolta, però, arriva da ben altri elementi degni di approfondimento, che fanno “ingrossare” l’inchiesta fino agli arresti di oggi. Giungono da La Spezia, in un procedimento collegato nell’ambito del quale all’alba di oggi sono scattati altri blitz. Da qui intercettazioni, pedinamenti e osservazioni. Così l’indagine, inizialmente concentrata su ipotesi di corruzione elettorale, si è successivamente sviluppata su specifiche vicende riguardanti finanziamenti ritenuti illeciti.

Le mazzette

Nell’indagine a cui a Genova hanno messo la firma quattro pm e seguita nel suo sviluppo da cinque magistrati – il procuratore capo Nicola Piacente, gli aggiunti Vittorio Ranieri Miniati e Francesco Pinto, i pm Federico Manotti e Luca Monteverde – secondo l’accusa e la giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni sono state versate mazzette di ogni tipo. Come comunicato dalla stessa Procura, «al Presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro».

E ancora: «Al presidente della Regione Liguria e a Matteo Cozzani viene contestato di aver accettato la promessa di Francesco Moncada, (consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A., indagato e colpito da interdizione, marito di Marina Caprotti (fuori dall’indagine) di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 12.6.2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona».

Naturalmente per la Procura non si tratta di finanziamenti in chiaro; anche perché spesso le trattative avvenivano, in base alle intercettazioni, sulla barca di Spinelli, sempre pronto a “trovare una soluzione” alle questioni legate a concessioni e autorizzazioni. In cambio i “regali” che poi sono contenuti nei capi di accusa.

Toti scortato dalla Gdf con la sua portavoce Jessica Nicolini (foto Leoni) 

Rolex, tennis, fiches al casinò e Las Vegas

Sono soprattutto i versamenti da Spinelli a Signorini a rendere la rappresentazione plastica, anzi decisamente materiale, degli scambi nel mirino della Procura, dai 15mila euro in contanti ai 22 soggiorni di lusso a Montecarlo presso l’Hotel de Paris di Monte Carlo, dalla finale del torneo internazionale di tennis “Rolex Monte Carlo Masters” alle fiches per effettuare puntate alla Casa da Gioco di Montecarlo. Ma pure una borsa Chanel, un bracciale in oro marca Cartier; e la possibilità di disporre, durante un programmato viaggio a Las Vegas, di un’elevata quantità di denaro, attingendo dalle disponibilità delle carte di credito di Aldo Spinelli».

Il filone sulla corruzione elettorale

C’è poi l’accusa di corruzione elettorale in relazione alle ultime elezioni regionali, che chiama in causa in primis Cozzani. Secondo la Direzione distrettuale antimafia «a Matteo Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente”, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato (in concorso con il presidente della Regione Liguria, per il quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare/interdittiva in relazione a questo delitto)» il reato di corruzione elettorale.

Perché «in occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020 costoro sono accusati di aver promesso posti di lavoro ed il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova (almeno 400 preferenze) e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”. I due Testa secondo la Dda fanno parte del clan Cammarata. A loro, sempre l’accusa, è legato l’ex sindacalista genovese Venanzio Maurici. In questo filone è indagato il consigliere regionale Stefano Anzalone.

Lo stabilimento alla Palmaria e l’hotel per gli amici

Non è finita qui, perché sempre nel levante ligure gli inquirenti, il procuratore capo di La Spezia Antonio Patrono e il pm Elisa Loris, hanno messo nel mirino altri affari legati a Cozzani, (Matteo è stato sindaco di Portovenere) in particolare con il fratello Filippo e con gli imprenditori Raffaele e Mirko Paletti, che nel 2014 hanno rilevato il lussuoso Grand Hotel e ora stanno lavorando per aprire uno stabilimento nell’isola Palmaria.

Proprio nell’hotel i due fratelli avrebbero ospitato personaggi e politici legati a Toti, per poi rivendicare favori come appunto le nuove aree alla Palmaria. Tutti i protagonisti di questa vicenda sono agli arresti domiciliari.

L’uomo del Salone Nautico

Ma la famiglia Cozzani, sempre secondo l’accusa, era in affari tutt’altro che leciti anche con Saverio Cecchi, presidente diUcina Confindustria Nautica e nella sua veste anima del Salone Nautico internazionale di Genova, la più grande fiera della Liguria e volano degli affari marittimi liguri.

Sia Cecchi che Alessandro Campagna, direttore commerciale del Salone, sono adesso sotto indagine, perché avrebbero favorito Filippo Cozzani nell’appalto di una fornitura di bevande dentro il Salone, proprio dopo che Matteo Cozzani aveva garantito maggiori contributi pubblici al Salone stesso in qualità di capo di gabinetto regionale.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui