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La regolamentazione del fotovoltaico, il contrasto alle pratiche sleali, la moratoria dei debiti per le aziende agricole, il sostegno ai viticoltori colpiti da peronospora e flavescenza dorata, e non solo. Sono molti i punti toccati dal nuovo Dl Agricoltura, arrivato a conclusione dopo qualche polemica interna al Governo, soprattutto sul tema dei pannelli solari nei campi, e poi accolto con consenso sostanzialmente unanime dalle rappresentanze delle imprese agricole, da Coldiretti a Confagricoltura, dalle Cooperative a Copagri (vedi focus). “Nessun conflitto, ma serenità, invece, nel trovare insieme nuove regole sulle aree idonee al fotovoltaico a terra”. Così il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha definito il lavoro che l’ha portato, nel Dl Agricoltura varato in Cdm, nella tarda serata di ieri, a trovare un accordo con il collega dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che blocca “l’installazione selvaggia di fotovoltaico a terra”. Difatti, ha sottolineato Lollobrigida, “crediamo che la terra serva a produrre e la produzione energetica deve essere compatibile con quella agricola”.
Come hanno illustrato i due Ministri nella conferenza stampa dopo il varo del decreto legge, lo sviluppo delle rinnovabili è invece consentito in aree come cave o miniere cessate, ma anche nei terreni nella disponibilità del gruppo Fs o dei gestori aeroportuali, come pure quelle interne agli impianti industriali o agli stabilimenti produttivi, comprese quelle aree entro un perimetro di 500 metri dai predetti ambienti o stabilimenti. Via libera, poi, a nuovi impianti green anche nelle aree adiacenti alla rete autostradale, entro i 300 metri e nei siti su cui già insistono impianti per rifacimento, modifica o revisione senza ulteriore occupazione di suolo.
Il Ministro Pichetto Fratin ha chiarito che con il decreto, che non incide peraltro sui procedimenti già autorizzati, vengono salvaguardati anche gli investimenti previsti nel Pnrr, in particolare quelli legati alle Comunità energetiche rinnovabili (Cer). “È un decreto straordinariamente importante che evita la desertificazione, considerate le crisi, tra clima e congiuntura geopolitica, che hanno colpito agricoltura e pesca – ha osservato il Ministro Lollobrigida – molte nostre aziende agricole sono in difficoltà, anche se continuano a produrre eccellenze. La pesca italiana in particolare ha subito un decremento superiore a qualsiasi altro Paese europeo”. Come primo strumento offerto dal Dl in aiuto alle aziende agricole, della pesca e acquacoltura che nel 2023 abbiano subito un taglio del proprio volume di affari di almeno il 20%, arriva la moratoria di un anno sui mutui, con un contributo di 20 milioni di euro messo a disposizione per la sospensione del pagamento di un anno della parte capitale delle rate sui mutui.
Nel Dl ci sono due misure specifiche per il settore vitivinicolo che nel 2023 è stato colpito dal ritorno della peronospora. A compensazione dei danni subiti dai viticoltori sono stati stanziati 10 milioni di euro (che si aggiungono ai 7 già stanziati). A questi vanno aggiunti un altro milione (due erano stati già stanziati) per compensare i produttori di vino colpiti dalla flavescenza dorata. Nel provvedimento anche interventi di 20 milioni di euro a favore del comparto cerealicolo che soffre l’import a basso prezzo dall’Est Europa e un budget specifico (anche se ancora da definire) destinato ad ulteriori sconti contributivi e fiscali per le imprese colpite dalle alluvioni in Emilia Romagna, Marche e Toscana. Due milioni di euro (che si aggiungono ai cinque già stanziati) andranno ad indennizzare le imprese colpite dalla moria del kiwi.
Il decreto intende combattere inoltre le pratiche commerciali sleali, “essendoci sempre più la necessità – ha sottolineato il Ministro Lollobrigida – di garantire equilibrio alla filiera”, e per questo è stato affidato ad Ismea, destinando specifiche risorse, il compito di determinare il costo di produzione medio di ogni prodotto. “Così – ha spiegato Lollobrigida – quando nei contratti si va sotto il costo medio, si interviene con controlli specifici per verificare se il contratto è stato fatto in maniera corretta, senza abusare di una posizione dominante all’interno della filiera. Contiamo anche sui mercati all’ingrosso per segnalare situazioni in cui non c’è trasparenza nelle contrattazioni e questo permetterà all’Icqrf di intervenire immediatamente e sanzionare chi abusa della sua posizione a danno degli agricoltori”.
Nella pesca si interviene sull’emergenza Granchio Blu: arriva un commissario con una dote di 12 milioni di euro, che si aggiungono ai 13 già stanziati. Il provvedimento rende inoltre disponibili 130 milioni di euro per garantire crediti di imposta a favore di pesca e acquacoltura all’interno delle Zes. Sulla peste suina il decreto prevede anche l’utilizzo dell’esercito, “che sarà a disposizione del commissario – ha detto il Ministro Lollobrigida – per rispondere a quella che è certamente una criticità sanitaria ma anche sociale ed economica”. Nella lotta agli ungulati si prevede anche l’utilizzo di associazioni di volontariato della Protezione civile. Per la Regione Sicilia, poi è prevista la dichiarazione dello stato di emergenza per un anno a causa della siccità, con un fondo a supporto di 20 milioni di euro. “Ci vuole pianificazione per affrontare in termini strutturali questa criticità che colpisce sempre più le nostre Regioni” – ha detto, ancora, Lollobrigida che ha concluso la conferenza stampa ringraziando “il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e tutti i colleghi per essere venuti incontro alle esigenze del mondo dell’agricoltura. Visione strategica, programmazione, coordinazione tra Ministeri nell’impronta del Sistema Italia per portare avanti una visione che guarda all’innovazione tecnologica, alla cultura della terra e alla difesa delle nostre identità”.

Focus – Confagricoltura: “il Dl Agricoltura segnale importante per il settore primario”
“Apprezziamo il continuo impegno del governo a sostegno della capacità produttiva delle imprese agricole, frutto dell’ascolto delle nostre istanze, e siamo pronti a collaborare per la fase di attuazione delle misure annunciate”. Così il dg Confagricoltura, Annamaria Barrile, commenta il Dl Agricoltura illustrato dai Ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin. “Nel contesto critico in cui il comparto si muove, bene si innestano la moratoria dei mutui per 12 mesi e il rifinanziamento per 20 milioni complessivi del Fondo per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza per la Psa, così come l’incremento, significativo, seppur ancora insufficiente, di 10 milioni per gli indennizzi da Peronospora e lo stanziamento di un ulteriore milione di euro per l’azione di contrasto alla Flavescenza dorata della vite”. Va nella giusta direzione – evidenzia Confagricoltura – l’estensione del credito di imposta per Zes unica per investimenti nelle zone del Sud Italia alle imprese attive nella produzione nel settore della pesca e dell’acquacoltura. “Riguardo all’intervento normativo sulle pratiche sleali – prosegue Barrile – troviamo interessante l’istituzione del ‘ravvedimento operoso’ e il rafforzamento della capacità di monitoraggio dei costi di produzione da parte di Ismea”.
“Sul consumo del suolo, apprezziamo il chiarimento, sollecitato dalla Confederazione, circa l’esclusione dell’agrivoltaico dal divieto di installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra. L’impegno di Confagricoltura – conclude il dg – è orientato a garantire il giusto riconoscimento del ruolo dell’impresa agricola nella produzione di energie da fonti rinnovabili, che concorre in modo rilevante al progetto di transizione ecologica ed energetica e a contrastare il cambiamento climatico”.

Focus – Coldiretti, con Dl Agricoltura moratoria per 1 azienda agricola su 3. Sono il 34% le realtà che hanno subito un calo del 20% del volume affari previsto dal Dl
Da un’analisi di Coldiretti un’impresa agricola su tre potrà beneficiare della moratoria dei debiti inserita nel Dl agricoltura. Infatti, sono più di 145.000 le imprese agricole che hanno registrato una diminuzione pari almeno al 20% del volume d’affari dell’anno 2023 sull’anno 2022. È sicuramente questo uno dei risultati più significativi ottenuto dalle tante mobilitazioni di Coldiretti sia in Europa che nel nostro Paese, culminate con la giornata che ha portato in assemblee in tutta Italia oltre 65.000 agricoltori. La sospensione del pagamento di 1 anno della parte capitale delle rate sui mutui difende un settore sotto pressione dall’aumento dei tassi di interesse bancari e dei costi di produzione a fronte di un crollo dei prezzi agricoli.
“Con il decreto legge – ha dichiarato il presidente Coldiretti Ettore Prandini – il Governo dà risposte concrete alle mobilitazioni che Coldiretti ha portato avanti in Europa e a livello nazionale. Abbiamo sempre detto che era nostro dovere trasformare le proteste in proposte e, dopo aver ascoltato la nostra base con centinaia di assemblee sul territorio e oltre 200.000 soci coinvolti, abbiamo elaborato un piano di azioni per l’agricoltura. Al primo posto abbiamo messo lo stop alla fauna selvatica incontrollata, dove ci aspettiamo un cambio di passo da tutte le regioni, e la moratoria sui debiti delle aziende agricole. Con il decreto iniziamo ad avere le prime risposte concrete, anche sul fronte delle pratiche sleali, dove è stato rafforzato il lavoro di Ismea sui costi medi di produzione. Dopo anni in cui abbiamo chiesto l’emanazione del decreto aree idonee sul fotovoltaico a terra, arriva un giusto intervento per fermare le speculazioni dei grandi fondi di investimento che in molte aree del Paese sta mettendo in difficoltà la produzione agricola. Coldiretti continuerà a lavorare nell’interesse di tutti gli agricoltori e dei cittadini”.
Mai più sotto i costi di produzione. L’altro tema per cui Coldiretti si è battuta e che è stato inserito nel Dl agricoltura, è quello delle pratiche sleali. La novità più importante è la misura che garantisce pagamenti più rapidi alle imprese agricole che hanno subito pratiche sleali, attraverso il dimezzamento della sanzione per chi ha commesso una pratica sleale e sana la sua posizione. Positiva la decisione dell’individuazione dei costi medi di produzione su tutte le filiere, con il rafforzamento del lavoro di Ismea.
Bene l’esercito per contrastare la fauna selvatica. Un altro dei risultati importanti ottenuti è l’impegno per contrastare il problema della fauna selvatica. Bene gli interventi per contrastare la Psa con lo stanziamento di ulteriore 20 milioni di euro e l’impiego dell’esercito per contenere l’invasione degli animali selvatici, spiega Coldiretti, che ora va sostenuto con piani regionali straordinari di contenimento, che sino ad oggi sono mancati, per assicurare una reale riduzione dell’eccessivo numero di cinghiali che assedia campi, stalle e strade. Una vera e propria invasione che, oltre a devastare colture, rappresenta un rischio per gli ecosistemi e per la stessa sicurezza dei cittadini. I danni da fauna selvatica ammontano a 200 milioni di euro all’anno, oltre al rischio di diffusione della peste suina che minaccia gli allevamenti di maiali e l’intera norcineria nazionale. Sulla PSA sarà ora necessario, informa Coldiretti, fornire tempi certi per gli indennizzi e adeguate risorse per supportare gli allevatori negli investimenti da fare in allevamento per migliorare la biosicurezza.
Necessaria la nomina Commissario granchio blu. Significativa anche la nomina di un commissario straordinario per l’emergenza granchio blu, come richiesto nella lettera inviata tempo fa dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida dinanzi a una situazione che solo nel Delta del Po mette a rischio il futuro di oltre 2.000 tra molluschicoltori e pescatori, con una gran parte dei dipendenti delle cooperative e dei consorzi che si trovano in cassa integrazione e con una difficoltà per gli addetti delle ditte individuali che non possono beneficiarne.
Sì al fotovoltaico sui tetti. Soddisfazione per la decisione di tutelare l’agricoltura nazionale anche con un deciso stop al fotovoltaico selvaggio a terra. Coldiretti non è contro le rinnovabili, come dimostra anche la forte partecipazione alla misura del Pnnr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine. Il modello vincente, informa Coldiretti, è quello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentano di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio. Secondo uno studio di Coldiretti Giovani Impresa solo utilizzando i tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie utile di 155 milioni di metri quadri di pannelli con la produzione di 28.400 Gwh di energia solare, pari al consumo energetico complessivo annuo di una Regione come il Veneto. Anche secondo il centro studi Divulga, ipotizzando che sul 10% dei tetti sia già installato un impianto, il semplice utilizzo degli edifici disponibili potrebbe generare una potenza fotovoltaica compresa tra 59 e 77 Gw, un quantitativo sufficiente a coprire l’aumento di energia rinnovabile previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) al 2030.
Aiuti importanti per le filiere in difficoltà. Positivi anche gli interventi per sostenere le filiere produttive in difficoltà, in particolare il settore cerealicolo e quello della pesca e dell’acquacoltura, ai quali sono destinate le risorse del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nel limite complessivo di 32 milioni di euro, nonché gli interventi per le imprese colpite dalla “moria del kiwi” e da flavescenza dorata e la decontribuzione per le imprese agricole della Regione Emilia Romagna colpite dall’alluvione.
Di rilievo anche il riconoscimento di un credito di imposta per investimenti effettuati dalle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura nella cosiddetta Zona Economica Speciale (Zes) unica.
Importanti, infine, le disposizioni di semplificazione che dovrebbero consentire alla Cabina di regia per la crisi idrica di approvare entro il 30 settembre 2024 un piano degli interventi urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche.

Focus – Cia-Agricoltori: “da Governo risposte concrete. Ma manca Granaio Italia. Bene moratoria mutui, interventi su filiere in difficoltà e pratiche sleali. Subito soluzione per reintrodurre il Registro telematico cereali”
“Un decreto che risponde alle emergenze più impellenti del settore agricolo, con misure attese e sollecitate più volte dalla Confederazione, come la moratoria sui mutui, gli aiuti alle filiere in sofferenza, il rafforzamento delle pratiche sleali. Manca però Granaio Italia, su cui non sono accettabili ulteriori rinvii e, quindi, urge lavorare in Parlamento per la sua reintroduzione”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta il Dl agricoltura, all’indomani della presentazione in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – spiega Fini – possiamo già dire che, con il decreto, cominciamo ad avere le prime risposte concrete alle esigenze dell’agricoltura. Oltre al sostegno al credito delle aziende con la moratoria, sono molto importanti le risorse aggiuntive per kiwi e cereali, i ristori per flavescenza e peronospora, la spinta annunciata sugli abbattimenti dei cinghiali, anche con l’esercito, per far fronte alla Psa e l’avvio, finalmente, di una regolamentazione del fotovoltaico a terra, che non intralci o impedisca le coltivazioni agricole”.
“Bene, in particolare, la norma sulle pratiche sleali che prevede di fissare un costo medio di produzione per ogni singolo prodotto agricolo, con la certificazione di Ismea, che va nella direzione della proposta lanciata da Cia nel suo Piano nazionale per l’agricoltura, e dove si possono fare ulteriori miglioramenti per arrivare a prezzi davvero equi – aggiunge Fini- resta lo stupore per la proroga inaspettata del Registro telematico per il grano, strumento fondamentale per riportare trasparenza sui mercati, per il quale serve trovare una soluzione al più presto”.

Focus – Confcoperative: “accolta la nostra richiesta di sgravi contributivi per aziende colpite da alluvione. Bene la soluzione individuata su energie rinnovabili che evita la perdita di superficie coltivata. La moratoria dei mutui sia garantita anche alle cooperative”
“Un provvedimento concreto e significativo che accoglie alcune delle richieste avanzate dalla cooperazione, a partire dall’estensione degli sgravi contribuiti delle zone svantaggiate a tutte le imprese agricole danneggiate dall’alluvione maggio 2023, una misura che assume una grande valenza nell’ottica di ridare competitività e slancio a un tessuto imprenditoriale messo a dura prova dagli eventi calamitosi dello scorso anno”. Così il presidente Confcooperative Maurizio Gardini commenta il Dl agricoltura approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.
Secondo Confcooperative occorrerà solo vigilare “affinché non finiscano per essere penalizzate quelle imprese che operano nelle stesse aree colpite dalle alluvioni e che sono già beneficiarie di maggiori sgravi contribuitivi in quanto ubicate in zone montane”. L’organizzazione cooperativa esprime anche soddisfazione in merito alla sospensione del pagamento delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale: “occorrerà al più presto tuttavia specificare – spiega Confcooperative – che anche le cooperative possano beneficiare di questa misura, trattandosi di un intervento che avevamo più volte sollecitato già in fase di redazione della Legge di bilancio. Le cooperative, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nel settore agroalimentare e in un momento di difficoltà come questo, è essenziale che non sia loro preclusa la possibilità di accedere a strumenti di sostegno”.
In merito alle disposizioni previste per l’agrivoltaico, il presidente Confocooperative Fedagripesca Carlo Piccinini commenta: “coniugare attività agricola con produzione di energia rinnovabile ed evitare perdita di superficie coltivata rimane la nostra priorità, per cui siamo assolutamente concordi con la soluzione individuata dal Consiglio dei Ministri”. Viene valutato positivamente anche lo stanziamento di risorse per il contenimento della peste suina e di quelle destinate a sostenere le filiere del grano duro, del kiwi e del vino, specificatamente per le imprese colpite dalla peronosopera e dalla flavescenza dorata. “Auspichiamo che anche per il comparto delle pere – ha commentato Piccinini – siano previsti nuovi ed ulteriori strumenti di sostegno anche attraverso il riconoscimento di uno specifico aiuto di stato”. Rispetto inoltre a quanto è previsto nel Dl in tema di pratiche sleali, è sicuramente apprezzabile secondo il presidente Confcooperative Fedagripesca “il tentativo di difendere la parte più debole della filiera, fermo restando che a nostro avviso sarebbe auspicabile la messa in campo di misure che rafforzino la competitività e la forza commerciale delle imprese tramite l’aggregazione. In fase di conversione – conclude Piccinini – auspichiamo che vengano chiariti alcuni elementi di incertezza che permangono alla lettura del testo e che possano essere inserite misure specifiche per la cooperazione, a partire da agevolazioni per le aziende lattiero-casearie che operano in zone di montagna o interventi di semplificazione per le cooperative forestali”.

Focus – Legacoop Agroalimentare: “aiuti economici, peste suina, kiwi e pratiche sleali: il Dl Agricoltura viene incontro alle nostre richieste. Dal decreto legislativo occorre però passare all’applicazione concreta
“Aiuti per le filiere dell’agricoltura e della pesca in crisi economica, interventi per il rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali, misure per fronteggiare la peste suina africana (Psa). Ma anche interventi in favore delle filiere di kiwi (afflitto da moria e peronospora) e vite (flavescenza dorata), di contrasto alla brucellosi (è stato potenziato il commissario straordinario) e aiuti per le zone alluvionate di Emilia Romagna, Marche e Toscana con lo sgravio parziale dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori di lavoro per il proprio personale dipendente. Prevista anche la restrizione all’installazione di pannelli fotovoltaici su suolo agricolo. Sono alcune delle misure del decreto agricoltura con il quale il Ministero prova a dare risposte a molti dei problemi che affliggono le filiere dell’agroalimentare e della pesca made in Italy, dalla produzione di materia prima alla sua trasformazione. Misure che chiedevamo da tempo proprio per le difficoltà che segnalano le nostre cooperative”, commenta il presidente di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti.
Misure economiche e fondi. Granchio blu problema ambientale. In particolare, continua Maretti, il Dl interviene “con misure urgenti per fronteggiare le difficoltà economiche delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura colpite dalla crisi economica causata dal conflitto russo-ucraino e dalla diffusione del granchio blu”. Sono previsti, tra l’altro, la sospensione dei mutui e dei finanziamenti per quelle aziende che hanno avuto una riduzione del volume d’affari del 20% nel 2023 sul 2022, l’incremento del fondo per la sovranità alimentare di ulteriori 10 milioni di euro e di quello per le imprese agricole cerealicole di 20 milioni di euro. Stanziati anche 12 milioni di euro a sostegno della filiera ittica e contrastare la crisi economica generata dal granchio blu contro il quale è stato previsto un commissario straordinario. “Si tratta di una serie di misure che avevamo auspicato da tempo proprio per venire incontro alla crisi delle nostro cooperative agricole e della pesca. Quella del commissario straordinario per il granchio blu è davvero una buona notizia. Nominato dal Ministero Ambiente, ci si è resi finalmente conto che il granchio blu è un problema ambientale”.
Combattere le pratiche sleali con l’attenzione ai costi. Per poter permettere alle aziende di stare sul mercato, il Dl prevede interventi per il rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali con l’introduzione, tra l’altro, della definizione di “costo medio di produzione” e “costo di produzione”, oltre al fatto che vengono previste misure per la trasparenza dei mercati nel settore agroalimentare. “Il concetto di costo ha un valore determinante per evitare che prezzi troppo bassi sul mercato favoriscano sacche di illegalità. Se infatti, ci si approvvigiona nel mercato a prezzi troppo bassi che non consentono la giusta remunerazione del lavoro e delle produzioni agricole, si lascia spazio a chi lavora nell’illegalità, si apre a frodi alimentari o si favorisce un mercato del lavoro senza valori sociali. E quindi chi rispetta le regole rischia di essere fuori mercato in quanto si ha una concorrenza sleale, si gioca una partita con regole diverse che gli onesti non sanno giocare. Su questo la cooperazione è impegnata, nella sensibilizzazione del valore del prodotto agricolo e dei valori etici e sociali che lo compongono”.
Peste suina, un pericolo per le esportazioni. Per quanto riguarda la lotta alle emergenze, il Dl prende in considerazione iniziative per combattere anche la peste suina. Ed è previsto l’intervento delle forze armate per contenerne la diffusione. “La presenza di Psa mette a rischio le esportazioni delle produzioni delle nostre eccellenze, alcune delle quali a denominazione, come salumi e preparati. Intervenire è importante proprio per evitare contraccolpi delle barriere sanitarie che metterebbero in crisi le vendite all’estero”. Adesso c’è da calare i provvedimenti nella realtà. Ma per Maretti il decreto legge di per sé non basta. “A fronte di questi provvedimenti chiediamo di attivare celermente dei confronti tecnici perché spesso l’applicazione di queste norme risulta molto diversa dalle intenzioni. In particolare sul granchio blu parliamo di norme che sono di origine agricola e devono essere correttamente interpretate per l’acquacoltura, pena l’inutilizzo. Come sulla peste suina la ripartizione di competenze tra normazione ed esecuzione impone una cooperazione istituzionale tra Stato e Regioni senza la quale tutto diventa polemica e non porta a risultati reali”.

Focus – Copagri: “Dl Agricoltura, dal Governo positivo segnale di attenzione per il primario”
“In una situazione nella quale i produttori agricoli continuano a dover fare i conti con le criticità derivanti dalle tensioni internazionali, con l’instabilità dei mercati e soprattutto con le dinamiche inflattive che si ripercuotono sensibilmente sui costi di produzione, dal governo arriva un positivo e atteso segnale di attenzione nei confronti del Primario”. Lo evidenzia il presidente Copagri Tommaso Battista a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Dl Agricoltura, recante disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
“La moratoria per i mutui e i finanziamenti a rimborso rateale contratti dalle aziende che nello scorso anno hanno subito riduzioni di almeno il 20% del volume d’affari, misura ampiamente caldeggiata dalla Copagri, rappresenta un utile strumento per dare ossigeno alle migliaia di produttori agricoli che hanno dovuto fare i conti con gli effetti della congiuntura economica negativa e gli eventi climatici estremi”, osserva il presidente, esprimendo analogo favore per gli ulteriori interventi compensativi, pur se con risorse limitate, destinati alle imprese danneggiate dalla peronospora, dalla flavescenza dorata e dalla moria del kiwi.
“Nel testo – prosegue Battista – trovano poi spazio diverse altre misure largamente attese dal Primario e ripetutamente richieste dalla Confederazione, quali ad esempio quelle per rafforzare il contrasto alle pratiche commerciali sleali (Utp) tramite una più dettagliata definizione dei costi medi di produzione, dei costi di produzione e dei prezzi dei beni, così come i nuovi interventi per contrastare la diffusione della Peste suina africana-Psa, attraverso il rafforzamento dei poteri e dei fondi a disposizione del Commissario straordinario, e per l’eradicazione della brucellosi e della tubercolosi e il contenimento del granchio blu, attraverso la nomina di due distinti commissari straordinari con compiti specifici”.
“Sul settore, però, continua a pesare la spada di Damocle della burocrazia e della sempre più avvertita di necessità di snellire le numerose incombenze che gravano sulle spalle dei produttori agricoli, sottraendo tempo prezioso alle normali attività quotidiane; mi riferisco, ad esempio, alla proroga al 2025 dell’obbligo di assicurazione per i veicoli agricoli, anche se fermi, misura di immediata attuazione che non comporterebbe ulteriori oneri per la finanza pubblica”, conclude il presidente, ad avviso del quale “è inoltre necessario continuare a lavorare per favorire l’aggregazione e sostenere l’imprenditoria giovanile, così come ragionare seriamente sull’abrogazione della plastic tax e della sugar tax, la cui entrata in vigore è ormai prossima”.


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